ATTUALITÀ
IL 19% DEGLI ITALIANI PAGA IN RITARDO ED IL 3% NON PAGA AFFATTO. CHI VORREBBE PAGARE SPESSO NON PUÒ PERCHÉ MANCANO SOLUZIONI «CUSTOMER-CENTRIC» IN GRADO DI ADATTARSI ALLA SINGOLA COMPLESSITÀ ED A CAUSA DI CIÒ AD ACCUSARE PERDITE FINANZIARIE È IL 46% DELLE AZIENDE. (aj-com.net) - Le «Non Performing Exposures» (NPE), ossia i debiti che non vengono pagati, rappresentano in Italia un mercato che vale 70 miliardi di euro. Ma l’attuale percentuale di recupero è appena del 12% a fronte di costi del 10%: insomma si spendono 7 miliardi per recuperarne 8,4 e ben 61,6 miliardi vanno perduti. Creopay (www.creopay.cloud), in partnership con Afone (www.afoneparticipations.com), ha ideato un sistema «customer-centric» che consentirà di recuperare il 95% dei debiti e di migliorare la «qualità di vita» dei consumatori e degli utenti.
Il 2020 promette una svolta epocale nella gestione delle «non performing exposures» (NPE), ossia dei debiti che non vengono pagati, a vantaggio non solo delle 46 aziende su 100 che a causa di ciò accusano perdite finanziarie ma anche e soprattutto a vantaggio delle singole persone che potranno così essere aiutate nell’essere adempienti, evitare interruzioni di servizi, non incorrere in pagamenti di more ed interessi, evitare le segnalazioni nelle centrali rischi, avere addirittura uno scoring indipendente ed affidabile, avere un maggior accesso al credito, insomma potere aumentare notevolmente la propria qualità di vita.
Ad ideare questo nuovo sistema «customer-centric» è Creopay (www.creopay.cloud), una newco fondata da Antonello Fontanelli, avvocato specializzato nella gestione del recupero dei crediti, in partnership con Afone Participations (www.afoneparticipations.com), operatore di telecomunicazioni e pagamenti elettronici quotato alla Borsa di Parigi ed iscritto in Italia come istituto di pagamento con codice ABI 36071.
«Non si tratta di qualcosa di nuovo, ma di qualcosa che abilita opportunità di contatto in modalità cliente-centrica, facilitando il passaggio da un sistema che offre tutte le opportunità di non pagare ad uno che offre semplici possibilità di farlo» spiega l’avvocato Antonello Fontanelli, ceo di Creopay.
«Il nuovo sistema consentirà di recuperare il 95% dei debiti e di migliorare nel contempo la qualità di vita dei consumatori e degli utenti» puntualizza Giorgio Mottironi, co-fondatore e cso strategy officer di Creopay.
«Siamo entusiasti di essere parte integrante dell'innovativo progetto Creopay che, grazie all’innovativo gateway di pagamento Afone, supporterà concretamente le aziende che necessitano di recuperare crediti insoluti. Il settore del recupero stragiudiziale soffre di una rilevante lentezza burocratica ed è proprio grazie alla tecnologia che abbiamo eliminato questo ostacolo, rendendo semplice ed efficace il processo di collection sia per le aziende che per le stesse società di recupero crediti - commenta Roberto Galati, Country Manager di Afone Italia - La partnership con Creopay ci ha permesso di integrare la piattaforma di incasso Afone che, grazie alla completa automazione del processo, permette al debitore di onorare quanto dovuto in modo semplice e immediato con una user experience studiata ad hoc. Utilizzando la nostra tecnologia “Afone Smart Collection”, perfettamente integrata alla piattaforma di Creopay, le procedure di incasso relative al recupero crediti potranno essere gestite “in house” in modo efficace e veloce».
Ma quanto vale questo mercato? Le «non performing exposures», secondo gli analisti di Creopay, valgono in Europa 870 miliardi di euro.
In questo contesto l’Italia rappresenta il primo mercato, aggiudicandosi l’8% del totale delle NPE, pari ad un valore di 70 miliardi di euro, con una percentuale di recupero che fino ad oggi è appena del 12% a fronte di costi del 10%.
Insomma nel nostro Paese si spendono 7 miliardi per recuperarne 8,4 e ben 61,6 miliardi vanno perduti. Creopay, in partnership con Afone, renderà invece possibile arrivare a recuperare il 95% dei debiti.
«Il 19% degli italiani paga in ritardo ed il 3% non paga affatto» puntualizzano gli analisti di Creopay per definire meglio le caratteristiche di un mercato così promettente come quello italiano.
Un mercato appunto molto promettente anche perché Creopay ha potuto appurare che nel 95% dei casi il consumatore o l’utente vorrebbe pagare ma non è in grado di farlo perché fino ad oggi sono mancate soluzioni «customer-centric» in grado di adattarsi alla singola complessità.
Il processo attuale di «collection» è infatti troppo frammentato e farraginoso ed è la conseguenza di una visione della gestione dei comportamenti del cliente basata sul concetto del «senso di colpa».
«Fino ad oggi sono mancate soluzioni automatiche che avrebbero permesso di gestire la singola complessità dell’insieme collezionando dati, strutturando informazioni, pianificando azioni ed operando scelte in modo agile» osserva l’avvocato Antonello Fontanelli, che il 28 novembre 2019 in occasione dell’Utility Day di Milano, l’evento italiano di riferimento per il settore Gas & Power che dà voce agli Energy Industry Executives, presenterà la nuova versione della piattaforma Creopay con un intervento previsto alle ore 15.35 al «tavolo 7» che ha per titolo «Tecnologie a supporto della digitalizzazione e integrazione di tutti i processi dei Clienti con il CRM».
Ma come definire sinteticamente questa nuova piattaforma? «Creopay è uno strumento fintech brevettato basato su un’applicazione intelligente su cloud che ti darà la possibilità immediata di fornire ai tuoi clienti un’alternativa al pagamento quando la fonte basata su contratto non funziona o allegare una soluzione di pagamento immediata alla tua fattura servizi/prodotti» risponde l’avvocato Fontanelli. (aj-com.net)
AJ-Com.Net | Newsroom - Logo Creopay
AJ-Com.Net | Newsroom - Avv. Antonello Fontanelli, CEO di Creopay
AJ-Com.Net | Newsroom - Giorgio Mottironi, Strategy Officer di Creopay
AJ-Com.Net | Newsroom - Logo Afone Participations
AJ-Com.Net | Newsroom - Roberto Galati, Country Manager di Afone Italia